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Case chiuse ad Amsterdam, un modello da seguire?

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Case chiuse, sesso, sfruttamento



Chi parla di case chiuse e non ha approfondito l'aspetto umano,
e magari invece ne valuta attentamente l'aspetto economico,
di quanto lui, o il suo partito, o il suo governo potrebbe guadagnarci,
rischia di non essere diverso da chi sfrutta la prostituzione con ogni altro mezzo.


Sesso e malattie sessuali


Moltissime persone hanno rapporti sessuali prima del matrimonio, con diverse persone.

Il problema delle malattie e dei controlli sanitari non riguarda solo un gruppo di donne, usate come oggetti sessuali usa e getta, dette prostitute.

Ma riguarda tutta la collettività.

Il problema della sanità riguarda tutte le persone.

Un virus come quello dell’AIDS si può prendere anche dal barbiere.

La sua diffusione è stata notevole perché per decenni è stato considerato e divulgato come un problema esclusivo dei gay.

Questo ha fatto si che i gay venissero ghettizzati maggiormente, e che le persone “normali” non richiedessero l’uso del preservativo, non usassero nessuna precauzione, non si informassero sul partner, perché ogni cosa poteva essere considerata come sintomo di appartenenza ad un ghetto.

Effettuare controlli “rigorosi” sulla salute delle professioniste del sesso, sarebbe solo una loro ghettizzazione.

Magari marchiandole con la professione di puttana impressa sulla carta d’identità come si è fatto per 40 anni in Italia.

Scusate il termine, ma cambiare la parola usando un sinonimo, non cambia il suo effetto.

Quindi usare la diffusione delle malattie come “motivazione” per riaprire le case chiuse, è puramente una scusa, che serve solo a far credere che i virus colpiscano solo chi ha scritto puttana sulla carta d’identità. Mentre chi ha scritto sindaco, insegnante, prete, politico, ingegnere ne è immune, perché persona per bene.

Anche se frequentatore di prostitute, e quindi possibile portatore di virus come loro.

Considerare invece l’aspetto delle tasse, chiedendo di tassare le torture sessuali, la schiavizzazione delle ragazze, come si fa ad Amsterdam, è orribile.

A questo punto potemmo tassare anche l’omicidio.

Ma del resto ci sono partiti che hanno tassato la morte, altri che hanno creato il business dell’eutanasia, non come libera scelta, ma come imposizione del governo.


Case chiuse o strade



Pensare che le case chiuse siano meglio delle strade, o degli appartamenti, è solo fumo negli occhi per giustificare una monopolizzazione del business delle torture sessuali da parte dei governi, invece che da parte esclusiva dei privati.

Se vogliamo veramente migliorare il mondo, dobbiamo difendere la libertà e il rispetto.

Libertà di fare le proprie scelte, senza essere marchiato dal governo come prostituta, gay, o altro.

E rispetto, rispetto della volontà di ognuno, di fare le scelte che vuole, senza infrangere la libertà altrui, senza trovarsi costretto ad andare oltre quello che vuole fare.

Allora dobbiamo combattere il business del sesso, e sicuramente il modo giusto non è tassarlo, renderlo monopolio di stato, o rinchiudere delle ragazze in delle prigioni di vetro come ad Amsterdam.


Libertà della donna



Dobbiamo fare in modo che ogni donna possa uscire, vestirsi liberamente, comportarsi liberamente senza la paura di essere aggredita o etichettata come prostituta.

La donna deve poter accettare un regalo, o regalare un sorriso, o mettere qualcosa di sexy, senza che qualcuno si senta in diritto di pretendere qualsiasi cosa.

E gli uomini, anche giudici, che affermano che sono le donne a sbagliare ed a provocare, non hanno capito niente di come si costruisce un rapporto umano, ma nella testa hanno solo il loro sesso.


Case chiuse e club privè


Si parla di riaprire le case chiuse, in realtà significherebbe legalizzare attività che esistono già, mascherate sotto l’etichetta di club.

Molti di questi club si limitano ad “esporre” le ragazze, e sono legali.

Altri vanno oltre, le ragazze effettuano prestazioni sessuali.

Sono case chiuse, semplicemente con nome e procedure diverse.

Questo non piace a molti politici, perché si tratta di attività economiche non tassate.

Il club privato è tassato, spesso registrato come attività senza fini di lucro.

Le eventuali attività sessuali che si svolgono internamente non sono tassate, in quanto illegali.


Cosa cambierebbe aprendo le case chiuse


Riaprire le case chiuse non è quindi una grande rivoluzione, significa dare una maggiore legalità a qualcosa che esiste già nei club privati, in una forma poco oltre il limite della legalità.

Non comporterà quindi una maggiore tutela delle professioniste che vi operano in quanto i controlli sanitari devono riguardare tutti, a cominciare dai frequentatori che sono un’altissima percentuale degli uomini italiani.

Non fermerà il fenomeno della prostituzione in strada, in quanto chi è schiava rimarrà ancora schiava, chi è professionista indipendente per scelta, continuerà ad esserlo.

Sarà invece un passo indietro rispetto ad una evoluzione che dovrebbe portarci a vivere la sessualità in modo maturo ed equilibrato, senza necessitare di divieti e minacce da parte di Chiesa o Stato.

Una sessualità che sia naturale, dove ognuno si pone i propri limiti e nessuno lo induce ad oltrepassarli.

Una sessualità dove nessuno è vittima di violenza e nessuno si sente frustrato per l’impossibilità di trovare un partner.

Sostanzialmente dovremmo mirare ad una sessualità che nasca ed evolva partendo dall’amore.

In cui il piacere e la felicità del partener siano al primo posto di un percorso, che può partire da uno sguardo, un sorriso, ed attraverso baci, carezze e rapporti sessuali può maturare fino ad arrivare ad un amore vero, profondo e completo.

Ma questo non significa avere un solo partener nella vita, né fare sesso solo se si firma un contratto a vita o cercando di produrre un figlio.

In quanto il figlio può essere il frutto di un amore, non certo di un rapporto sessuale vissuto magari come sfogo fisico dopo un periodo di astinenza forzata.

Se vogliamo mirare ad una sessualità che sia vissuta in modo semplice e naturale, solo se si sta veramente cercando la soddisfazione del partner in una unione che si basa su amore e rispetto, che sia per un giorno o cento anni, ma che sia per una reciproca soddisfazione e realizzazione del proprio essere.

Se questo vuole essere il nostro obiettivo, allora casa chiuse e tassazione della prostituzione non sono sicuramente un aiuto a raggiungerlo.

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